Il mondo che abitiamo e che ci abita è in continua trasformazione e noi ci confrontiamo con sfide sempre più complesse a seguito degli intrecci tra la dimensione fisica, economica e immateriale e ancora quella digitale e tecnologica. Il progetto di città si colloca oggi nella relazione tra le persone e lo spazio, è progetto nella relazione. LABIC fa dell’interpretazione delle relazioni che intercorrono fra le persone e i luoghi e del loro riflesso nella pianificazione urbanistica e nel governo delle trasformazioni urbane l’ambito di interesse principale. Il gruppo di ricerca LABIC è attivo fin dal 2005 e ha svolto ricerche approfondendo nel tempo diversi ambiti di interesse. Intanto quello dell’abitare sociale (HOUSING) restituendo le conseguenze dell’arretramento dell’intervento pubblico nel settore della casa, arretramento che ha accentuato la diffusione di forme di organizzazione e di autorganizzazione messe in atto per affermare il diritto all’alloggio ma più in generale il diritto alla città. In questo percorso si rintraccia il tema dell’HERITAGE e del suo adattamento e riuso, quello della costruzione di comunità anche se con significati diversi da quelli del passato. Le forme di urbanizzazione (URBANIZATION) approfondiscono due diversi atteggiamenti, quello della densità e quello della compresenza del rurale e dell’urbano. Abitare la densità, le forme dell’abitare e la loro spazializzazione, risponde alla duplice esigenza di una accentuata condivisione degli spazi e dei servizi e contemporaneamente dover garantire una altrettanto accentuata individualità. In questa prospettiva acquistano nuovi significati i temi dello spazio pubblico, di quello di prossimità, del quartiere, e più in generale degli spazi dell’in comune. La densità, e la densificazione, è intesa non più come spazio costruito ma come intensità dell’uso e delle relazioni che lì si determinano. In questo ambito si collocano le ricerche sugli interventi di rigenerazione (anche con demolizioni e sostituzioni) dei quartieri di edilizia pubblica. HEALTH and the City pone l’attenzione nella relazione tra lo spazio e il benessere psico fisico delle persone. I dati recenti ci mostrano l’incremento del disagio psicofisico, la città che Cura è una risposta che facendo leva sul design degli spazi, in particolare dello spazio pubblico, può contribuire a ritrovare la giusta relazione tra corpo e spazio urbano. Le ricerche empiriche in particolare sull’area romana, la città di ROMA e le sue relazioni con il territorio e il centro Italia, si sposano con le ricerche di carattere teorico sull’URBAN PLANNING E PLANNING THEORY. Il gruppo di ricerca considera di particolare significato il riferimento ai TRANSITION STUDIES come condizione contemporanea del nostro agire. La transizione non è più uno stare in una condizione di mezzo tra la rottura di una condizione di partenza e l’approdo a una nuova condizione auspicata, la transizione è una condizione immersiva entro cui l’insieme dei legami e degli intrecci si dispiega. Il successo o il fallimento di una iniziativa è affidato al turbine dei differenti intrecci e relazioni. I transition studies danno corpo a un agire che da un lato può contestare lo stato dell’arte e dall’altra rendere plausibile il successo di nicchie di innovazioni, anche quando queste appaiono marginali. In definitiva LABIC è impegnato nel formulare una continua critica della condizione urbana contemporanea che se è da un alto è vero che ormai la stragrande maggioranza delle persone abita nelle città, dall’altro, cosa sia la città e come se ne debba parlare è invece tutto da definire, ed è qui il potenziale di trasformazione che ci interessa mettere in azione.

Antenne

Da RomaTre

Heritage Making and Adaptive Reuse

La nuova condizione urbana determinata dalla diffusa urbanizzazione e dall’impegno a limitare il consumo di suolo ha spostato l’attenzione sull’esistente, sulla sua trasformazione e riuso. L’assunzione di politiche rivolte all’Heritage ha quindi la doppia valenza di confrontarsi con il lascito dell’attività antropica e di curare quanto lasceremo alla fruizione delle generazioni future. Leggi di più “Heritage Making and Adaptive Reuse”