Autunno a Corviale: la prova della rigenerazione urbana sulla pelle del “Serpentone”
L’autunno è arrivato – improvviso – anche a Corviale, con le prime piogge e la riapertura delle scuole. A Roma spuntano come funghi i cantieri per il Giubileo che, nella fretta della scadenza del 2025, mettono a soqquadro il centro storico e quasi tutte le estremità dell’Urbe, generando eccitazione per il rinnovamento ma anche disagi e dubbi sulla direzione che potrà prendere la convivenza in una città così complessa. Forse qualcuno tornando dalle vacanze, prima di precipitare nel traffico, è riuscito ad avvistare dall’aereo la chilometrica mole di Corviale?
Questa sfida dell’edilizia sociale lunga un chilometro, alias “il Serpentone”, si è portata addosso per decenni lo stigma dell’immobilità. Ma negli ultimi anni ha avuto invece il privilegio di costruire questa domanda di futuro rivolta alla città mettendo insieme le fondamenta per un cambiamento lungimirante, condiviso e partecipato (per quanto possibile a questa scala). La primavera, infatti, ha visto l’avvio del cantiere del PUI – Piano Urbano Integrato 24 “Polo della solidarietà Corviale”, costringendo al trasloco i “piazzettari” e il Laboratorio di Città Corviale, sede del progetto del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre ideato e gestito dalle ricercatrici e i ricercatori di Labic, in collaborazione con Avanzi – sostenibilità per azioni. Se ancora non sapete chi sono i “piazzettari”, che cosa prevede il PUI e perché Corviale ambisce a diventare un vero e proprio cantiere per l’arte contemporanea andate a leggere questo articolo: artribune.com/progettazione/architettura/2024/03/corviale-roma-rigenerazione
Si tratta di un cantiere strategico, desiderato e atteso, che però mette alla prova la comunità di artisti della Piazzetta delle Arti e dell’Artigianato, che non è “in Movimento” soltanto per via della precarietà della sistemazione provvisoria dei laboratori artistici, ma è “in Movimento” creativamente e discute sui prossimi passi ed eventi che animeranno la nuova strana piazza che si è creata insieme ai nuovi vicini (la ASL e la sede del Municipio XI), tra via Marino Mazzacurati e via Poggio Verde.
Attorno a questo spazio pubblico inedito, che ha già accolto alcuni eventi estivi, il container provvisorio del Laboratorio di Città Corviale è sbocciato come un fiore, sotto il cielo azzurro di giugno e sotto il “ponte blu”
Ora è visibile anche dall’alto del Corviale e chissà che effetto fa. Lo abbiamo festeggiato e inaugurato all’inizio dell’estate ma il Serpentone si è fatto beffa di tutte le migliori intenzioni e il caldo torrido di agosto ha lasciato un senso di desolazione, facendo sembrare desertificato il cantiere del PUI e la nuova piazza… Ma dentro il cantiere gli operai lavorano e le voci risuonano tra le mura, raccogliendo in autunno i primi frutti della vendemmia per trasformarli in momenti di convivialità, da cogliere e far fermentare in attesa delle prossime stagioni.
Anche il bar “Punto di ristoro Campanella” sta riaprendo! I Picchenicche del mercoledì stanno per ricominciare, così come gli “info PUI” del giovedì pomeriggio, che permette ai cittadini di passare per conoscere le notizie sul cantiere. Appuntamenti consueti ma anche molte novità che fanno capire che nulla sarà come prima e il Serpentone sta già cambiando pelle, una stagione dopo l’altra. Per assistere a questo cambiamento non servirà aspettare soltanto la fine dei lavori tra due anni. Intanto gli impavidi scalatori e scalatrici del collettivo artistico ATIsuffix hanno cominciato a costruire il campo base e ad esplorare le scale dei Lotti per conquistare la vetta e riscattare una parte importante di spazi pubblici negati agli abitanti, come quelli degli ultimi piani e delle terrazze. L’ascensore sociale sembra bloccato ma questi spazi diffusi nel corpo dell’edificio e articolati attorno al suo attacco a terra, sono una risorsa essenziale per far crescere la collettività e realizzare la visione che Fiorentino aveva avuto quando ha pensato a questo famigerato chilometro di case pubbliche. Come tutti i serpenti ha movimenti imprevedibili ma sembra essersi sbarazzato di una pelle che non serviva più: l’idea che gli spazi pubblici inutilizzati siano inutili e inaccessibili. Per capire se la prova della rigenerazione urbana sarà superata e cosa in cosa consiste è inutile che misuriate il chilometro di Corviale in passi e in metri, ma dovrete raggiungere il container del Laboratorio di Città Corviale e seguire le notizie sul sito e sui social per perdervi e ritrovare una Roma autentica tra le spire del Serpente che sta compiendo la sua metamorfosi.
Salvate i contatti e passate dal lunedì al giovedì:
laboratoriocorviale.itfacebook.com/laboratoriocittacorvialeinstagram.com/laboratoriodicittacorviale
Nel frattempo, il 15 settembre i ricercatori di Labic insieme agli altri partner del progetto, ai cittadini e alle istituzioni del Municipio III hanno inaugurato a Roma nel quartiere Vigne Nuove un nuovo Living Lab del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre. Al lato estremo della città si aggiunge un presidio importante, tra le Attività “nel territorio” in cui Labic si impegna per la Terza missione, che farà da polarità e da sponda al Laboratorio di Città Corviale per rinnovare l’energia necessaria a superare la prova della rigenerazione urbana, che si affronta non solo con i cantieri ma soprattutto con una grande capacità di ascolto e di visione, tra le pieghe di questi edifici brutali ma generosi di luoghi, dove l’innovazione sociale si nasconde.